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| View Original: | Sepulchre_of_Giacomo_Leopardi_(†1837)_in_Naples_-_etching_from_the_"Works"_(1845,_Felice_Le_Monnier_publishing-house).jpg (3864x5152) | |||
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| Keywords: giacomo leopardi giacomoleopardi naples italy etching drawing text sketch writing Sepolcro Di Giacomo Leopardi. Incisione del 1845 pubblicata nel secondo volume delle “Opere” edite da Felice Le Monnier e curate da Antonio Ranieri. Vi sono riportate le seguenti indicazioni: M. Ruggiero arch. – Cav. G. P. Lasinio inc. – Felice Le Monnier, editore. L’architetto Michele Ruggiero ci ha lasciato la descrizione della varia simbologia presente nel monumento: “Nel piccolo basamento ho voluto figurare i simboli dello studio, dell’umana sapienza e dell’eternità, dinotati dalla lucerna, dall’animale di Minerva e dal serpente avvolto in un cerchio, che son segni notissimi e non di rado adoperati dagli antichi. In cima alla lapide ho espresso con la farfalla l’anima che ascende in alto con i segni di onore meritati in vita; che sono il ramo di lauro come poeta, ed il ramo di quercia proprio dei filosofi e di coloro che in qualunque altro modo hanno recato qualche beneficio all’umanità; poiché gli antichi tenevano la quercia come sacra e benefica tra tutti gli alberi, in memoria di aver dato alimento ai primi uomini in mezzo alle selve”. Sepolcro Di Giacomo Leopardi. Incisione del 1845 pubblicata nel secondo volume delle “Opere” edite da Felice Le Monnier e curate da Antonio Ranieri. Vi sono riportate le seguenti indicazioni: M. Ruggiero arch. – Cav. G. P. Lasinio inc. – Felice Le Monnier, editore. L’architetto Michele Ruggiero ci ha lasciato la descrizione della varia simbologia presente nel monumento: “Nel piccolo basamento ho voluto figurare i simboli dello studio, dell’umana sapienza e dell’eternità, dinotati dalla lucerna, dall’animale di Minerva e dal serpente avvolto in un cerchio, che son segni notissimi e non di rado adoperati dagli antichi. In cima alla lapide ho espresso con la farfalla l’anima che ascende in alto con i segni di onore meritati in vita; che sono il ramo di lauro come poeta, ed il ramo di quercia proprio dei filosofi e di coloro che in qualunque altro modo hanno recato qualche beneficio all’umanità; poiché gli antichi tenevano la quercia come sacra e benefica tra tutti gli alberi, in memoria di aver dato alimento ai primi uomini in mezzo alle selve”. | ||||
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